RIVELAZIONI opera n. 365
“Dipingere è un rito ed un rito è un’unione di simboli.
L’opera si compie attraverso un rito che è l’azione e la dinamica di mettere insieme i simboli.
Questi ultimi rappresentano un concetto singolo, ma uniti insieme attraverso un rito costituiranno un linguaggio complesso e potente. Il rito ne contiene altri infiniti … i gesti, il tormento che distrugge e crea allo stesso momento, ma di cui ho bisogno: il tormento è la mia serenità, ormai lo so, ma è quello che mi aiuta a dare vita, plasmare e creare; quel misto di paura per non sapere più cosa dire, il tormento della solitudine di questo lavoro, questa compagna di cui ho estremo bisogno che rende feroce, felice, appassionato e malinconico tutto insieme senza scampo … e arriviamo al simbolo più visibile: il femminile, no, non dipingo le donne, dipingo il femminile, quello che appartiene a tutti senza distinzione di sesso.
Se ho scelto le forme di una “donna” è secondario e se questa mi somiglia lo è altrettanto: quando si vive insieme con qualcuno per molto tempo si finisce naturalmente per somigliarsi. …E poi le perle… simbolo di esperienze avvenute già trasformate, distillate e poi racchiuse in piccole perle nere come cose preziose alla nostra crescita, alla nostra trasformazione.
Siamo su quel sottile margine dove la dignità e il femminile incontrano il quotidiano e tutti i suoi orrori. Il femminile rappresentato come una donna in cui il volto spirituale, impalpabile si unisce al corpo più carnale. Questo corpo nudo, sempre fiero perché sa bene che esporsi per come si è, per le proprie fragilità, senza vesti, orpelli e protezioni, ci rende forti, grandi, inattaccabili. Mostrare la nostra vulnerabilità ci rivelerà solidi elevati e indistruttibili come menhir.
Certe visioni oniriche in cui contestualizzo il femminile so che possono trarre in inganno. “Vive in una favola”, soprattutto nel passato è stata la frase più ricorrente. Nulla di più errato: vivo nella realtà, quella bella e spietata, e la realtà non è unicamente quella tangibile di tutti i giorni, ma anche quella di tutte le notti dove l’intensa attività onirica è reale. La realtà è sempre tale anche quando si sogna; è tutto ciò che si forma sia quando i nostri occhi sono chiusi, sia quando sono aperti: quando si sogna si è reali.Ora, detto ciò: sfido chiunque a vedere una donna nuda in una mia opera.
Viola DM