L'INCISIONE
L'incisione è una tecnica indiscutibilmente affascinante. Le mie prime incisioni risalgono agli anni di accademia dove ho potuto conoscere, nonostante e grazie al caos che regnava sovrano in quel corso, la tecnica della stampa e dell'incisione a puntasecca. Grazie soprattutto a colleghi più grandi di me che mi hanno trasmesso con entusiasmo ciò che avevano, da poco, imparato. Non sono riuscita ad affrontare altre tecniche solo per questioni di impazienza, ma c'è tempo forse e forse, ci sarà anche la pazienza. Le prime incisioni a puntasecca su lastra di rame e zinco sono del 1994/6. Più nulla fino al natale del 2019 in cui in un mercatino trovo una xilografia rappresentante una elegantissima figurazione del kamasutra...
realizzata da un artista nepalese più di mezzo secolo fa.
La curiosità suscitatami e la bravura dell’incisore mi hanno rapita ed è stata tale da studiare attraverso consigli di maestri incisori di oggi e i libri suggeriti, la tecnica dell’incisione. E così per un periodo il mio studio è stato cosparso di stampe nepalesi tutte uguali, ma di ogni colore, carta e risultato.
Era ora di provare a realizzare qualcosa finalmente perché impossibile imparare solo sui libri, le cose bisogna vederle per capirle e poi provarle (come mi ha detto chiaramente l’artista scultore Vincenzo Gaetaniello durante una sua preziosa lezione di modellazione a Cera persa). E quindi, ho scelto di ricominciare con la linoleografia.
La prima realizzazione linoleografica è del 2019 con risultato pessimo, ma penso sempre che se un’opera “parla” al proprio autore e, se se ne percepisce una fiammella viva, è giusto curarla e farla crescere. La prima stampa oltre a pregarmi di non distruggerla, mi ha parlato dei Die Brücke , dell’espressionismo tedesco… Affascinata dal suo racconto, di lì a poco, nasce “Tutte le vite che sei” e nel periodo del comune lockdown “Memoria di un Inverno”.