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Oltre la superficie

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 Oltre la superficie

Durante la nascita di un’opera tutto è offuscato e poco razionale, la mente si fa da parte per lasciare spazio all’istinto, la passione, la pancia. Anche la scelta del supporto è istintiva, come il momento in cui verrà preparato a dovere, e ci si accorge che il rito è iniziato senza rendersene conto.

Di questo “rito” ne parlai già in un articolo del giornale on-line Grandangolare n.168: “L’opera si compie attraverso un rito che è l’azione e la dinamica di mettere insieme i simboli. Questi ultimi rappresentano un concetto singolo, ma uniti insieme attraverso un rito costituiranno un linguaggio complesso e potente.”

E’ un rito quindi prendere un supporto, prepararlo a dovere attraverso l’imprimitura, farlo asciugare attentamente, posarlo sul cavalletto e proseguire con le “solite” gestualità sempre uguali ma sottilmente diverse e nuove. Non sembrerà, ma è un rito anche far sostare per un tempo indefinito il supporto per far sì che la sua storia possa contaminare la mia, e a mia volta la mia possa aggiungere qualcosa alla sua.

E poi, in un giorno, nasce l’immagine impressa sulla tela. Ma è solo un’immagine? Cos’è in realtà un dipinto?

Se proviamo ad andare oltre la superficie, possiamo immaginare un dipinto forse molto simile a uno scatto fotografico. Un fermo immagine di un momento vissuto dove solo noi, attenti osservatori, abbiamo avuto la fortuna di coglierne il movimento, l’attimo, la nudità intima del fisico, ma soprattutto dello sguardo delle figure rappresentate. Immaginiamo quindi, che questo dipinto ovale, non accolga un qualcosa impresso semplicemente sopra, ma un qualcosa di reale e vivo. Un dipinto come attimo di vita vissuta e che vive davvero.

Un passaggio, una porta per un mondo “parallelo” dove in questo caso il Rosso Cadmio Scuro dello sfondo è il cielo, ma che forse questo cielo, a poca distanza appena entrati nella tela, diverrà viola, giallo, di infinite forme, colori, e creerà un susseguirsi interminabile di vissuti e situazioni diverse. Dunque, un dipinto non è una raffigurazione più o meno piacevole allo sguardo realizzata su un supporto. E’ un mondo che può appartenerci. Un universo nuovo proposto dall’immaginazione di qualcuno che crede fortemente in quella dimensione profonda tanto da viverci dentro, inserirci simboli, codici e particolari visibili solo ai più attenti. Oppure, eliminando quasi ogni forma e segno, far sì che si possa fluttuare unicamente in pochi spaziosi e avvolgenti cromatismi come in un dipinto di Rothko, e magari avere la sensazione di galleggiare nel liquido dei non ancora nati.

Un dipinto è un passaggio segreto. Chi avrà coraggio lo oltrepasserà senza troppe domande facendosi travolgere senza riserve nel suo movimento inquietante, turbolento, seducente.