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La sacralità del corpo

Il disegno non è un semplice tratto sulla carta, il disegno parte dal segno, ed il segno ci unisce ad ere lontane “segnando” un patrimonio comune che ci collega immediatamente al principio, quando qualcuno, su una parete naturale, tracciò con un gesto, il primo segno. Quel gesto, quel segno, ci appartengono. Sono gli elementi, la via visibile per andare lontano dentro noi e dentro gli altri, in un’umanità che collega tutti.

Il disegno è istinto, è ciò che viene dall’impeto dalla passione improvvisa. E’ amore allo stato primitivo. E’ desiderio incontenibile di tracciare con un gesto qualcosa che rimarrà e di cui si rimarrà appagati subito dopo. Il disegno è ciò che accompagnerà la pittura, di pari passo, con costanza e perseveranza, è ciò che vive in equilibrio assieme all’opera pittorica.

Qui troverete invenzione e verità, ma distinguere una dall’altra non sarà cosa semplice e forse, non ce ne sarà bisogno. Ogni disegno traccia la mia biografia e quella delle persone che ho potuto vivere e disegnare in questi anni, consapevoli o meno che ne siano stati.

Le figure femminili che hanno voluto posare per desiderio intimo e personale, hanno avuto in poco tempo la possibilità di scoprirsi belle di quella bellezza che scoprii anche io la prima volta con Anna, la prima modella che disegnai a 16 anni. E’ accorgersi di essere un tutt’uno col mondo, la natura, la consapevolezza chiara e definita di essere bellezza e naturale sensualità che va oltre e che vola alto sopra ogni “cosa”. La modella di 86 anni in bilico fra consapevolezza e inconsapevolezza mi ha lasciato un fondamentale segno dentro e un’eredità indimenticabile facendomi vivere in pochi minuti un futuro possibile e un passato improbabile. Le persone dormienti sui letti di ospedale mi hanno aperto gli occhi sull’uguaglianza “tutti in pigiama” allo stesso modo, tutti con la stessa paura e lo stesso sguardo spaventato negli occhi: la paura non fa differenze. La serie di “Bellezze al bagno ” che troverete ogni tanto negli anni, sono la mia verità dell’essere. Disegnare al mare significa accogliere e cogliere la verità del fisico e della mente, la vita che vuole essere vissuta fino all’ultimo raggio di sole, l’ironia, la tragedia e la tenerezza che ci contraddistingue come esseri umani.

La fisicità diviene separazione dall’animo nelle persone più mature e attaccamento nonché unica identificazione nei più giovani. Posso cogliere la storia data dalle cicatrici visibili di alcuni, dagli atteggiamenti, dalle pose viziate negli anni. Dalla magrezza, o la voluminosità. Il corpo non mente, mostra la nostra storia, sofferenze, mancanze e fragilità.

Il corpo è sacro.

Viola D.M.