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Orfani d’Autori

È un’installazione ideata e realizzata dagli artisti Viola Di Massimo e Stefano Ferracci, se sei curioso…

Orfani d’autori

Una mostra on line, ma prima di tutto un’installazione che, nella sua durata, cambierà lentamente lasciando spazi vuoti a rappresentare il cambiamento,  per una vita migliore. Un’idea messa a punto dagli artisti Viola Di Massimo e Stefano Ferracci che hanno pensato di dar nuova vita a piccole opere cercate, trovate ma forse prima di tutto, incontrate, nella loro vita. Tenute come qualcosa che deve essere salvato dall’oblio, dalla decadenza e i segni del tempo. Case abbandonate, regali di vecchie prozie, case vecchie, cantine e luoghi ormai poco vissuti lasciano sempre un piccolo dipinto su cui nessuno posa più lo sguardo.

Sono state scelte opere usando unicamente l’emozione come metro di misura, hanno spiegato gli autori dell’installazione. Opere che danno un senso di pace, di calma piatta, opere che fanno tuffare in pochi centimetri in un mondo nuovo dove potersi trovare accanto ad un vecchio di spalle che guarda un lago nelle ore serali, o in un paesaggio dalla poetica decadenza o uno dai colori brillanti.

Abbiamo voluto dare una nuova vita e dignità a queste opere immaginando i loro autori. Artisti, o aspiranti tali, persone che non hanno potuto portare avanti la loro passione, qualcuno che si è rifugiato nel colore e nella forma come unico spazio incrollabile della propria esistenza.

Abbiamo preso in affidamento questi dipinti, questi Orfani d’autori, li abbiamo spolverati con cura avendo altrettanta cura di non eseguire interventi di restauro. Ci piaceva l’idea dei chiodi arrugginiti, di pezzi di colore mancante e cornici di recupero realizzate dagli stessi autori. Un’opera più invecchia più ha carattere, un po’ come noi stessi.

Perché

Abbiamo voluto creare questa installazione, sia per poter ridare un luogo consono ai dipinti dove vivere, sia per ri-abituare le persone ad amare la pittura, i quadri, le sculture, le opere tutte. Avvicinarsi con semplici emozioni ad un dipinto, sentirlo proprio e portarselo nella propria casa assieme alla propria famiglia. Posare il proprio sguardo dentro un’opera piccola o grande che sia, è un allenamento da ricominciare a fare tutti. Basta mettere a parte la mente, usare solo “la pancia” per poterla sentire ed entrarci dentro come un mondo nuovo da visitare, ogni volta che lo si desidera.

L’opera nell’opera

Questa installazione è di rinascita emotiva, un nuovo modo di rincontrare la bellezza di un dipinto in cui ci si ritroverà così tanto da deciderne l’adozione.

Ogni opera sarà accompagnata dal certificato di autentica dell’installazione e completa di certificato di adozione e, ove possibile, sarà titolata con il nome dell’autore. L’idea di rinascita e un nuovo avvicinamento del pubblico a piccoli autori è il cuore di questa installazione.

Piccolo dipinto in acrilico su tela preparata e intelaiata accuratamente probabilmente dall’autore.
Una piccola scena caotica e colorata di Cuba, quest’opera misura cm 13,8×15,7 e fa parte della installazione “Orfani d’autori” che puoi leggere all’inizio di questa pagina. In questo caos cromaticamente vivace ci catapulta senza alcuna domanda a vivere la salvifica  leggerezza di un momento di ubriachezza.
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Dipinto ad olio su tela, il primo ritrovato. Cm 18,3 x24.
Non so cosa mi abbia affascinato, forse proprio i segni del tempo che come fulmini tagliano il colore in alcuni punti, le finestre della casa a sinistra con piccoli interventi a matita per dare uniformità alle finestre, la calma, la tela un poco ondulata come se ne vedono nelle grandi opere famose nei musei…

Non so, ma anche quest’opera orfana d’autore ha destato in me qualcosa ed eccola qui a far compagnia alle altre con il suo mare e con sullo fondo, l’idea  di silenzio di qualche pescatore.
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Paesaggio laziale, Marco Mei 1989. Dipinto ad olio su cartone telato. Cm 22 x25,5.

Un dipinto dai colori decisi e il movimento libero, fiero come la sua firma bianca. La pittura materica i colori, quel cielo azzurro e movimentato mi fa pensare che forse è una stagione di mezzo dove l’aria non è così fredda e i colori della natura sono decisi come le pennellate e… in effetti si sta bene sotto l’abero dalle chiome che si uniscono al cielo.

Un dipinto sicuro nell’espressione, così sicuro che lo cerco su internet e scopro che Marco Mei è (o era) un pittore romano e portava con sè proprio questi colori.

€ 100,00

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Volevo solo la cornice ovale, ho pensato: ora tolgo il dipinto e la riuso… poi non so, ma quel signore lì mi ha detto che avrebbe preso freddo senza vetro. Allora l’ho guardato con attenzione e in un attimo mi son trovata accanto a lui, ma poco dietro, giusto per sentirne il respiro lento, notare il gilet rosso di lana (indossato un po’ a “penzoloni”) e invidiarne quello sguardo che va oltre come forse io non so fare. Un albero lo protegge, il bastone lo sostiene, le costruzioni che danno sul lago lo accompagnano. E penso che in un dipinto così piccolo sono stata in riva al lago vicino a qualcuno che più di me ne sa eccome, che mi ha fatto apprezzare il silenzio, la calma, il respiro ed ho pensato che potrò tornare davvero quando voglio, lui è lì, ad aspettarmi. Firmato: V.B.N. Cm 11,5×9,5 € 50,00
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