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LA MOSTRA IMMAGINARIA

mostra immaginaria viola
 

LA MOSTRA IMMAGINARIA aprile-maggio 2020

Studio d’arte Viola . Chiunque sia stato nel mio studio e sia iscritto alla mailing list, sa che almeno 3 o 4 volte l’anno lo apro al pubblico per una mostra in cui espongo gli ultimi lavori sulla mia meravigliosa parete di stoffa damascata, rigorosamente rossa. E’ lì che le ultime opere vengono posizionate, è lì che appena nate divengono silenziose protagoniste, finalmente osservate.

Ovvio, in questo periodo le ultime opere (ma vi assicuro anche le altre), vivono abbastanza in solitudine come molti, e sono oggettivamente stanche di vedere solo me. Di non poter essere viste, osservate e giudicate nei modi più svariati dagli osservatori. Osservatori inconsapevoli di essere protagonisti di un’opera più grande, la mia installazione vivente: lo studio in cui espongo e lavoro.

É proprio per questo periodo di chiusura, di arresti forzati che voglio comunque aprire al pubblico con una mostra dal titolo “La mostra immaginaria“. La parete rossa mostrerà le opere recenti e, se vorrete, il numero accanto le immagini, vi darà qualche informazione in più.

Troverete “Tutte le vite che sei con il numero 380 l’opera mostrata già nel dicembre del 2019 composta da 27 linoleografie numerate e ritoccate ad olio, in cui sono rappresentati i tanti noi stessi che vivono in altri universi ma che magicamente, come tanti pendoli, si sincronizzano nella stessa posa, emozione, gesto. Un po’ in effetti come sta accadendo a tutti noi adesso nell’era del Covid-19, in cui ognuno vive la stessa emozione, compie gli stessi gesti e, probabilmente, ha anche la stessa espressione sul volto: quella di chi pensa che tutto ciò sia davvero surreale, l’espressione di tutti o quasi.

Al numero 386 troviamo l’ultima opera, nuova di zecca “L’attesa” un titolo che più banale di così non si può, ma ho sognato che dipingevo una sedia, non mi capitava da molto di realizzarle e quindi mossa dal desiderio di realizzare un sogno è venuta fuori così. Su di essa 4 figure (ma a mio avviso sempre la stessa), puntano al passato, al presente, al futuro, ed una altrove, verso se stessa o verso il dentro l’opera. Perché c’è sempre una parte di noi che alla fine da “dentro sé” non uscirebbe mai, o per scelta, o perché intrappolato per sempre dalla propria Essenza.

L’opera più o meno centrale senza titolo (385) realizzata più di un mese fa, ancora mi crea qualche turbamento, lo sguardo delle figure verso l’alto, verso nuove esperienze che stanno arrivando sotto forma di perle nere… mi lascia perplessa. Non so, ognuno troverà la sua idea a riguardo. Oppure… anche nessuna idea o pensiero, alla fine in questi tempi è cosa buona anche un sano non pensiero.

Il numero 377 “Erosi dai venti aspettando gli eventi” lo potrete vedere meglio nel video realizzato da poco e nel “racconto” personale dell’opera.

Anche “Equilibrio possibile” (362) è visibile sia nel video realizzato da poco della serie “Spot Viola. Incisi d’arte“, sia nel sito.

L’opera su pietra calcarea 356 ha il ruolo di rappresentare la memoria come solo sanno fare le pietre, io ho solo preso la pietra, l’ho respirata, modificata quanto basta, dipinta. Fondendo così il passato, in un presente che diverrà futuro.

Le opere 383382 e 384 senza titolo, sono molto recenti, fra due e i quattro mesi di vita più o meno. A volte c’è bisogno di sperimentare supporti diversi, anche se il mezzo, la pittura ad olio, regala troppe emozioni travolgenti e turbolente per sostituirla con altro. Ma riguardo queste opere sono abbastanza curiosa del perché abbia un gran bisogno di realizzare volti, frontali, in cerca di un’espressione di chi ne sa, profondamente, più di tutti riguardo l’umanità. Ma si sa: se l’autore dell’opera non conosce così tanto a fondo l’umanità che lo circonda, anche ciò che sarà creato sarà in continua eterna ricerca della conoscenza, e lo sguardo continuerà a cercare, guardare oltre, all’infinito.

Ciò che ho scritto non è verità, ciò che ho scritto riguardo le opere sono piccoli timidi cenni. Esattamente come quando un visitatore dice la sua su ciò che osserva, ma puntualmente il vicino penserà tutt’altro. La forza dell’arte è proprio nel mistero che racchiude un’opera: la capacità di riflettere l’osservatore come fa uno specchio e fargli svelare, inconsapevolmente, se stesso.

Detto ciò: so che se la mostra vi avrà annoiato avrete lasciato semplicemente lo scritto senza troppa fatica, se invece siete arrivati fino alla fine ringrazio per essere venuti e per aver sostato alla mia Mostra Immaginaria, lo apprezzo molto.

Vi auguro di incontrarci sempre sotto ogni forma e di essere sempre immaginativi e in movimento.

Vi auguro anche di avere la tenacia necessaria per affrontare questo periodo.

A presto Viola DM

p.s. Ah! giusto! E la cornice ovale? beh… non ne ho la minima idea per fortuna. Per ora è solo un presente tondeggiante e circoscritto che diverrà futuro, una porta che aprirà nuovi spazi su cui sostare, fuggire, vivere o morire.

[opere senza titolo non menzionate: 381 376 378]

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